Democratizzazione e finanziarizzazione dell’arte. Questi i concetti alla base dell’iniziativa lanciata da ARTEX Global Markets, il primo multilateral trading facility regolamentato dedicato alla quotazione e negoziazione di azioni di società che hanno come unico asset un’opera d’arte iconica. Gli investitori hanno così la possibilità di acquistare capolavori che superano i 20 milioni di euro, soglia minima considerata per le opere da quotare sul mercato.
“Il nostro intento è quello di fornire accesso ad un mercato dell'arte tradizionalmente esclusivo, attraverso una piattaforma regolamentata e trasparente come ARTEX Global Markets, aperta a tutti gli investitori. Parliamo delle opere dei più grandi maestri del mondo, dal Rinascimento al XX secolo. Le opere che vengono acquistate e successivamente quotate sono sempre messe a disposizione del pubblico attraverso partnership con musei ed esposizioni di tutto il mondo” commenta Yassir Benjelloun-Touimi, co-fondatore e CEO di ARTEX Global Markets.
La prima opera ad approdare sul mercato è stata l’iconico trittico di Francis Bacon “Three Studies for Portrait of George Dyer”, quotata nel 2024 per 55 milioni di dollari. Oggi il suo valore di borsa è superiore a 58 milioni e l’opera sarà in esposizione al Nationalmusée um Fëschmaart di Lussemburgo per i prossimi due anni, per adempiere al più ampio scopo sociale, ammirato da migliaia di visitatori ogni giorno. Ora, a distanza di un anno, si apre una nuova quotazione, questa volta dedicata ad un ritratto di Mao del 1972 realizzato da Andy Warhol, attualmente di proprietà della Suñol Soler Collection di Barcellona e dal valore stimato di 39,5 milioni di euro.
"Dal 2024 lavoriamo insieme ai fondatori di ARTEX Global Markets per sviluppare questo nuovo mercato. Il nostro ruolo di placement agent in esclusiva per l’Italia ci permette di offrire a investitori istituzionali e professionali una forma di ulteriore diversificazione del portafoglio, grazie alla bassa correlazione tra investimenti in opere d’arte e strumenti finanziari tradizionali” commenta Vincenzo Abbagnano, co-responsabile Global Markets di EQUITA.
L’arte si afferma dunque come una asset class in ascesa, in grado di diversificare il portafoglio degli investitori. Gli indici globali di riferimento supportano tale trend, con l’Artprice100 index che ha visto ritorni superiori all’8% dal 2000 al 2024 e il Sotheby’s Mei Moses che ha registrato un +8% annuo dal 1950.
Il MAO in questione è parte della serie inaugurale di Andy Warhol nota come «primi Mao», in copia unica e autografata dall’autore sul retro. Nei prossimi mesi dovrebbero arrivare sul mercato, poi, altre quotazioni, che vedranno opere iconiche di artisti del calibro di Kandinsky e Basquiat.