Il metodo ideato dall’azienda varesina recepito dalla Commissione nazionale salute e sicurezza di Federmeccanica-Assistal, Fiom-Fim-UilmUboldo, 7 novembre 2018 – Brevi intervalli durante la giornata lavorativa, in cui “ripassare” norme e procedure operative per preservare e migliorare costantemente la sicurezza sul lavoro. Sono i
“break formativi” introdotti da
LU-VE, multinazionale varesina attiva nel settore degli scambiatori di calore, e recepiti dalla
Commissione nazionale salute e sicurezza di
Federmeccanica-Assistal, Fiom-Fim-Uilm come metodologia disponibile in tutta Italia per le imprese del comparto metalmeccanico, in virtù del verbale di intesa siglato dall’ente l’8 ottobre scorso.
I
“break formativi” di LU-VE, metodo innovativo di formazione continua sulla sicurezza, rappresentano il fiore all’occhiello del sistema formativo contro gli infortuni sul lavoro della società lombarda. Introdotti nel 2012 nello stabilimento LU-VE Exchangers di Uboldo (Varese), nel periodo che si è chiuso a dicembre 2017, i break hanno consentito di ridurre notevolmente il numero di incidenti sul lavoro. L’indice di frequenza (n. di infortuni x 1.000.000 ore lavorate) è passato da
26,41 (2012) a 14,02 (2017). L’incidenza (n. infortuni x 1.000 / n. addetti) si è quasi dimezzata,
da 43,32 (2012) a 22,04 (2017). Questo seppure in presenza di un aumento (nello stesso arco temporale 2012/2017) del numero di lavoratori, saliti da 277 a 363.
Nel dettaglio, i break formativi consistono in brevi momenti di formazione (15-30 minuti) svolti direttamente nei luoghi in cui si effettuano le lavorazioni industriali, all’interno dei reparti o presso le postazioni dei dipendenti. Una scelta non dettata soltanto da esigenze tecnico-organizzative, ma anche dalla volontà di coinvolgere il più attivamente possibile i lavoratori migliorando l’efficacia della formazione. Quest’ultima si concentra sull’aggiornamento continuo riguardo ai rischi legati alla mansione, al luogo di lavoro, alle attrezzature utilizzate e alle relative procedure operative di sicurezza, illustrate a piccoli gruppi di dipendenti dal docente/responsabile del servizio di prevenzione e protezione affiancato dal preposto e dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
L’innovativa metodologia dei
“break formativi” è stata presentata nel corso del convegno “Le buone prassi nei settori produttivi della provincia di Varese”, promosso dall’Organismo Territoriale di Coordinamento, ATS Insubria e Università dell’Insubria il 17 ottobre a Varese. Nell’ambito dell’incontro sono stati illustrati alcuni esempi significativi di “buone prassi” sviluppati nel territorio provinciale. Il progetto sarà illustrato anche il 26 novembre prossimo, nel corso del congresso “La responsabilità sociale per l’industria 4.0”, organizzato dall’Unione degli Industriali della provincia Varese (Ville Ponti, Varese).
“Il principio che ci guida è che le aziende sono prima di tutto donne, uomini e idee, il resto viene di conseguenza, a partire dalla sicurezza dei nostri collaboratori. Per LU-VE questo è da sempre un valore fondamentale: prima le persone, la cui serenità è per noi, da tutti i punti di vista, un punto imprescindibile – ha dichiarato
Iginio Liberali, Presidente di LU-VE Group –
L’obiettivo è estendere progressivamente questa buona prassi a tutti gli stabilimenti del Gruppo, a partire da quelli italiani”.LU-VE Group è uno dei maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore. Opera in diversi segmenti di mercato: refrigerazione (commerciale e industriale); raffreddamento di processo per applicazioni industriali e "power generation"; condizionamento dell'aria (civile, industriale e di precisione); porte e sistemi di chiusura in vetro per banchi e vetrine refrigerate. LU-VE (HQ a Uboldo, Varese) è una realtà internazionale con 12 stabilimenti produttivi in 8 diversi Paesi (Italia, Cina, India, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Russia e USA), con un network di società commerciali e uffici di rappresentanza in Europa, Asia, Medio Oriente, Oceania e Nord America. Del gruppo fa parte anche una software house destinata all'ITC, allo sviluppo dei software di calcolo dei prodotti e alla digitalizzazione. Il Gruppo è forte di oltre 2.500 collaboratori qualificati (di cui circa 800 in Italia); oltre 390.000 mq di superficie (di cui oltre 160.000 coperti); 2.500 mq destinati ai laboratori di Ricerca & Sviluppo; 80% della produzione esportata in 100 paesi. Fatturato consolidato €270 milioni (al 31.12.2017).www.luvegroup.comContatti:Investor relations LU-VE – Dott. Michele Garulli
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