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13 novembre 2020

Masi Agricola: risultati consolidati al 30 settembre 2020



  •  Ricavi 35,6 milioni di euro (45,6 mln di euro nei 9M 2019, -21,8%)
    EBITDA 3,4 milioni di euro (7,6 mln di euro nei 9M 2019)
    • Indebitamento Finanziario Netto1 9,3 milioni di euro (8,7 mln di euro al 31 dicembre 2019; 10,1 mln di euro al 30 settembre 2019)


Sant’Ambrogio di Valpolicella, 13 novembre 2020. Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione di Masi Agricola S.p.A., società quotata sul mercato AIM Italia e tra i leader italiani nella produzione di vini premium,
che ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2020.

Come da trend già evidenziato nel comunicato stampa dell’8 agosto u.s., il business nel terzo trimestre ha registrato una certa immediata ripresa, potendo contare sulla riapertura – almeno parziale – dei punti di distribuzione dopo il lockdown primaverile. Overall i ricavi trimestrali si attestano al -12% rispetto al terzo trimestre 2019, portando pertanto il trend progressivo 2020 dal -27% di fine giugno al -21,8% di fine settembre.

Dal nostro punto di osservazione possiamo notare che: - la riapertura del canale horeca non ha comunque ricompreso l’intera popolazione di punti distributivi pre-Covid, in quanto molti ristoranti non hanno riaperto e ancor più significative sono risultate le mancate riaperture nel comparto dell’hotellerie; dal punto di vista della localizzazione, le mete del turismo vacanziero estivo hanno lavorato, spesso con soddisfazione, con turisti provenienti in larghissima prevalenza da aree limitrofe, o comunque dall’interno dei confini nazionali; invece le grandi città, collegate al turismo internazionale leisure o di business, hanno sofferto ancora un drammatico e persistente calo di presenze, dovuto anche al ricorso allo smart working e al conseguente svuotamento diurno dei centri urbani. La necessità di adottare stringenti misure di profilassi limita infine la possibilità di lavorare a break-even per chi ha riaperto, compresi i punti di distribuzione gestiti direttamente nell’ambito della Masi Wine Experience; - il canale del Travel Retail, storicamente rilevante per la nostra Società, ha continuato a soffrire il sostanziale azzeramento dei viaggi; - il c.d. offtrade, rappresentato per il Gruppo Masi dai monopoli e (in misura molto inferiore) dalla Grande Distribuzione Organizzata, nel terzo trimestre ha visto rallentare gli ordini, essenzialmente per la necessità di adeguare i propri stock rispetto a un sellout meno brillante che nel primo semestre, anche per il riorientamento dei consumatori verso l’horeca. Dal punto di vista geografico, le principali macroaree evidenziano un trend progressivo alla fine di settembre 2020 sostanzialmente in linea con il totale, a riprova del fatto che al termine del primo lockdown la ricaduta distributiva del fenomeno-Covid si presenta complessivamente omogenea a livello internazionale. Guardando alla redditività, l’EBITDA passa da euro 7.538 migliaia a euro 3.362 migliaia, per il combinato effetto degli stessi elementi già commentati in sede di relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020, ovvero principalmente: a) il calo dei volumi di vendita; b) la riduzione di costi per servizi che, per natura o destinazione, sono collegati simultaneamente ai ricavi (ad. es. provvigioni, trasporti su vendite); c) la diminuzione di costi operativi di carattere commerciale (ad. es viaggi, ospitalità) e/o di pubblicità e promozione connessi ad attività che non sono state poste in essere nel 2020 a causa del Covid-19 (ad es. la fiera Prowein o Vinitaly); d) il decremento dei costi per il personale per effetto degli ammortizzatori sociali utilizzati nel periodo. Si evidenzia che il terzo trimestre 2020 ha conseguito anche un miglioramento dell’EBITDA margin, attestatosi all’11,4% contro l’8,2% del primo semestre. Conclusa la vendemmia 2020 si può affermare che, in un anno segnato per moltissimi aspetti da una catastrofe epocale come il Coronavirus, quantomeno abbiamo riscontrato una buona annata per i vigneti del Gruppo.

In particolare, le avversità meteorologiche registrate diffusamente soprattutto in prossimità della vendemmia non hanno avuto significativa influenza sulle nostre uve. Purtroppo, ancora una volta dobbiamo registrare una ulteriore limitazione normativa alla produzione dei nostri vini più significativi, in questo caso aggravata dall’intento delle amministrazioni di bilanciare una domanda e offerta ancora più disallineate dall’effetto-Covid. Questi provvedimenti, nel caso dei vini rossi superiori, risultano poco comprensibili, considerato che viene limitata oggi una produzione che entrerà nel mercato dopo anni di invecchiamento. Come è noto, purtroppo il trimestre in corso sta riscontrando una nuova, grave e pervasiva espansione della pandemia, che sta interessando in modo omogeneo tutti i Paesi del mondo occidentale, ciascuno dei quali ha messo in essere proprie misure di profilassi fondate sul distanziamento sociale e sulla limitazione alla circolazione delle persone. Questo fa sì che, ancora una volta, l’horeca e il travel retail vengano fortemente impattati nel loro funzionamento e conseguentemente limita la possibilità di vendita dei vini della Società e delle sue controllate. Ottobre si è chiuso con un andamento degli ordini di Masi molto buono, considerato il frangente, ovvero sostanzialmente in linea con ottobre 2019. Canevel invece, marchio molto più esposto all’horeca italiana e pertanto con forte elasticità rispetto ai lockdown domestici, ha conseguito un calo verso la fine del mese. Novembre sembra delinearsi un mese più difficile: le restrizioni si stanno facendo ovunque più severe. Come è immaginabile, la situazione limita fortemente la capacità previsionale anche nel breve termine. Nei primi nove mesi del 2020 la Società ha proseguito come di consueto la propria operatività (non essendo mai stata obbligata alla chiusura), sia nel vigneto che in cantina, applicando le misure di profilassi legalmente prescritte. Il management non ha diminuito il focus sui progetti strategici, per mantenere l’azienda pronta a reagire non appena le limitazioni transitorie verranno rimosse. La priorità di perseguire una stabilità economica e gestionale è stata mantenuta, pur rapportandola ai volumi di attività in essere e difendendo l’occupazione.

Conseguentemente, oltre ad avere implementato forme di tutela come lo smart working e l’orario continuato in aiuto dei dipendenti con responsabilità genitoriali, la Società e le controllate hanno attivato gli ammortizzatori sociali in deroga concessi dal Governo con causale “Emergenza COVID-19” per il più ampio periodo consentito, in misura più significativa nel secondo trimestre e meno nel terzo, sia per la ripresa del business che per le attività collegate alla vendemmia e alla vinificazione. Non risulta possibile a oggi stimare con sufficiente attendibilità l’impatto che l’emergenza da Coronavirus potrà avere sull’andamento delle attività della Società e sulla sua situazione economica, patrimoniale e finanziaria: non è infatti prevedibile quando potrà terminare nei vari Paesi la fase di contenimento del contagio, né soprattutto è delineabile l’effetto che la stessa produrrà ex post in termini di stile di vita e relazioni sociali. Sulla base delle previsioni formulabili oggi, comunque, è ragionevole attendersi, impatti negativi nell’intero esercizio 2020. Il fenomeno verrà costantemente monitorato nella sua evoluzione e considerato ai fini dell’implementazione delle conseguenti azioni gestionali, compreso il funding, che in un frangente come questo va visto come espressione di una strategia dinamica e volta a creare una struttura finanziaria sempre più robusta e protettiva.
MASI AGRICOLA: Masi è produttore leader di Amarone e da sempre interpreta con passione i valori delle Venezie.  La sua storia inizia alla fine del XVIII secolo, quando la famiglia Boscaini acquista pregiati vigneti nella piccola valle denominata “Vaio dei Masi”, nel cuore della Valpolicella Classica. Da oltre quarant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto. Masi possiede inoltre le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. Masi ha un’expertise riconosciuta nella tecnica dell’Appassimento, praticata sin dai tempi degli antichi Romani, per concentrare colore, zuccheri, aromi e tannini nel vino, ed è uno degli interpreti storici dell’Amarone: il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia che ha contribuito a creare con questo vino un’eccellenza italiana Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale. Sandro Boscaini riveste attualmente la carica di Presidente di Federvini, Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e affini. www.masi.it

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